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QUASI TUTTO di Massimo Sergi
Il fantastico - “visionario” e “quotidiano”, come direbbe Calvino - e il verosimile si alternano nei dodici racconti che compongono questa piccola silloge, spesso fondendosi in maniera sotterranea, evanescente o inavvertita, fino a dipanarsi nei colpi di scena finali.
Il soprannaturale domina in "Fantasma", "Le voci lontane" e "Notturni", esplode nell'horror - fuoriuscito da un’angosciante dimensione interiore - di "Sonno" e de “Il rumore nei muri” oppure inverte per un istante la freccia del tempo in “Prima di dormire”.
Il “quotidiano”, invece, si addentra in minuscoli mondi compenetrati nel nostro con “Sera d’agosto”.
La fantascienza di stampo più tradizionale diventa lo sfondo delle quotidianità rabberciate e difficoltose in cui è costretto a vivere un piccolo e quasi negletto avamposto spaziale, teatro di “Un mese di ritardo”.
Al contrario, la realtà brutale - fissa nella memoria collettiva - è alla base di “In tram” e “L’altro angelo”.
Infine, “Spartiti” e “Quasi tutto” narrano, in maniera più intima e tenue, due storie d’amore, o meglio la scoperta e la successiva consapevolezza del sentimento. Il primo racconto narra di quello che nasce tra un uomo e una donna, il secondo dell’amore tra due genitori e di quello, verso di essi, dei figli che sopravvivono.
I racconti "Notturni" e "Quasi tutto" sono ispirati a due composizioni musicali dello stesso autore, rispettivamente "Studio n. 1" e "(Almost) All About Us", apparsi nel suo album "Walkaround" edito nel dicembre 2017 da Terre Sommerse.
Massimo Sergi, nato a Taranto nel novembre del 1962, vive e lavora a Roma. Nel tempo libero si dedica, da decenni, alla musica (è organista Hammond, pianista e compositore, segue in particolare il jazz e la musica classica), alla scrittura, alla fotografia “analogica” e allo studio delle arti marziali tradizionali.
Nel dicembre 2017 questa Casa Editrice ha pubblicato il suo primo album da solista, “Walkaround”, contenente dodici brani di solo pianoforte da lui composti ed eseguiti, e due, con la collaborazione di Stefano Pontani e di Gianluca Livi, di genere ambient-sperimentale.