- Store
- >
- Categorie
- >
- Terre Sommerse Edizioni
- >
- Musica
- >
- Jazzando
- >
- ETERNA IMPERMANENZA - Stefano Cogolo
ETERNA IMPERMANENZA - Stefano Cogolo
SKU:
€13.50
€10.00
€10.00
Non disponibile
per articolo
Un lavoro unico nel suo genere, quello di Stefano Cogolo che dedica nove musiche a Walter Chappell, il noto fotografo americano scomparso nel 2000. Cogolo ripercorre le armonie jazz che si sposano con le immagini di Chappell fino a fondersi in un'unica immagine, in un'unica armonia.
Un ringraziamento speciale a David Riondino per il suo “Cantar Rurale” e ad Alessandro Mancini e Aryan Chappell; senza loro due, tutto ciò non sarebbe avvenuto!
Con amore
Stefano Cogolo
Walter Chappell è ritenuto una delle figure più importanti della fotografia americana del XX secolo. Studente di architettura e musica, si avvicina alla fotografia nei primi anni ’40, quando conosce Minor White, di cui diventa amico e assistente. Nel 1962 insieme ad altri fotografi emergenti – Paul Caponigro, Carl Chiarenza, William Clift – fonda a New York l’Association of Heliographers, con l’intento di sostenere una nuova cultura fotografica intesa come forma d’arte tout-court e non al servizio di scopi documentaristici o commerciali. L’anno seguente si trasferisce in California, dove gli viene commissionata una serie di ritratti di Sharon Tate, Elizabeth Taylor e Richard Burton. Questo lavoro segna un punto cruciale nella sua carriera: da questo momento in poi, Chappell concentra sempre di più la sua ricerca sul corpo umano e sulle sue corrispondenze con le forme della natura. Nel primi anni ’70 comincia una lunga sperimentazione con l’elettrofotografia, che ha per oggetto le piante. La ricerca viene pubblicata nel Metaflora Portfolio nel 1980. Mosso dalla una vivace curiosità e da una spinta rivolta all’avanguardia, Chappell fotografò diversi soggetti. In particolare, ciò che stimolava il suo sguardo interiore erano la forma del corpo umano, i paesaggi, e la combinazione tra di essi. Perseguendo la sua visione artistica, Chappell divenne sempre più interessato alla comprensione del flusso creativo, l’ energia che attraversa e connette tutte le cose.
Molti considerano Walter Chappell un pioniere anticonformista della fotografia, che sviluppò una visione unica e personale nel paesaggio rurale che egli vide e nel quale passò parte della propria vita. Ciò che lo interessava, e che ritroviamo nel suo lavoro creativo, erano i meccanismi alla base della realtà e della creazione, e per questo motivo la sua ricerca esprime , attraverso la fotografia, le sue scoperte e visioni filosofiche.
(http://www.fondazionefotografia.org/artista/walter-chappell/)
Un ringraziamento speciale a David Riondino per il suo “Cantar Rurale” e ad Alessandro Mancini e Aryan Chappell; senza loro due, tutto ciò non sarebbe avvenuto!
Con amore
Stefano Cogolo
Walter Chappell è ritenuto una delle figure più importanti della fotografia americana del XX secolo. Studente di architettura e musica, si avvicina alla fotografia nei primi anni ’40, quando conosce Minor White, di cui diventa amico e assistente. Nel 1962 insieme ad altri fotografi emergenti – Paul Caponigro, Carl Chiarenza, William Clift – fonda a New York l’Association of Heliographers, con l’intento di sostenere una nuova cultura fotografica intesa come forma d’arte tout-court e non al servizio di scopi documentaristici o commerciali. L’anno seguente si trasferisce in California, dove gli viene commissionata una serie di ritratti di Sharon Tate, Elizabeth Taylor e Richard Burton. Questo lavoro segna un punto cruciale nella sua carriera: da questo momento in poi, Chappell concentra sempre di più la sua ricerca sul corpo umano e sulle sue corrispondenze con le forme della natura. Nel primi anni ’70 comincia una lunga sperimentazione con l’elettrofotografia, che ha per oggetto le piante. La ricerca viene pubblicata nel Metaflora Portfolio nel 1980. Mosso dalla una vivace curiosità e da una spinta rivolta all’avanguardia, Chappell fotografò diversi soggetti. In particolare, ciò che stimolava il suo sguardo interiore erano la forma del corpo umano, i paesaggi, e la combinazione tra di essi. Perseguendo la sua visione artistica, Chappell divenne sempre più interessato alla comprensione del flusso creativo, l’ energia che attraversa e connette tutte le cose.
Molti considerano Walter Chappell un pioniere anticonformista della fotografia, che sviluppò una visione unica e personale nel paesaggio rurale che egli vide e nel quale passò parte della propria vita. Ciò che lo interessava, e che ritroviamo nel suo lavoro creativo, erano i meccanismi alla base della realtà e della creazione, e per questo motivo la sua ricerca esprime , attraverso la fotografia, le sue scoperte e visioni filosofiche.
(http://www.fondazionefotografia.org/artista/walter-chappell/)