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- LE ORE DELL'ACQUASOLA - Alfredo Bianchi Scalzi
LE ORE DELL'ACQUASOLA - Alfredo Bianchi Scalzi
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Isbn: 9788869010248
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Vivo a Roma dall’età di cinque anni e qui sono cresciuto, ho studiato, ho lavorato e messo su famiglia. Roma è una città incomparabile e dalle braccia aperte all’accoglienza, come fece con noi sfollati durante la guerra. Mai mi sono sentito “straniero” in questa città, mai emarginato per la mia provenienza forestiera.
Eppure il mio cuore è rimasto genovese, i miei sentimenti più intimi sono ancora radicati nelle pietre di quel colle d’Oregina alle cui pendici era appesa la casa natale.
Nel ricordo degli occhi ci sono i tetti grigi in discesa, il porto con le sue navi, l’orizzonte blu del mare.
Da questa nostalgia che non si spegne, sono nate le pagine del libro che vi sta davanti.
Sull'autore:
Alfredo Bianchi Scalzi è nato nel 1938 a Genova, città che dovette abbandonare ancor bambino a causa delle vicende belliche. Trasferitosi con la famiglia a Roma, vi ha compiuto gli studi classici e, in età adulta, il corso di Giurisprudenza interrotto alle soglie della laurea poco prima di discutere una tesi in diritto penale.
Ha lavorato per trentasei anni presso un istituto bancario della Capitale ricoprendo incarichi direttivi in vari settori dell’azienda e svolgendo la funzione di ispettore interno, poi di Internal Auditor fino al grado di vice direttore di Sede.
Si è dedicato, con impegno discontinuo, all’attività poetica pubblicando le raccolte Aghi di pino (Villar Editore, Roma 1967), Questa nostra creta antica (Seledizioni, Bologna 1974), Orme d’acqua (Maremmi Editori, Firenze 2003), In limine portus (Terre Sommerse, Roma 2013). Ha collaborato per alcuni anni al periodico Voce romana diretto dal poeta e storiografo Giorgio Carpaneto e alle riviste Spazio Oltre e È tempo di cultura.
Si sono occupati del suo percorso poetico fra gli altri: Giorgio Caproni, Vittorio G. Rossi, Carlo Martini e Giorgio Carpaneto.
Presente in varie antologie e nel Dizionario dei poeti, curato da Raimondo Venturiello e Annamaria Scavo, edito da “Pagine” di Roma nel 2006; la sua poesia ha ricevuto premi e riconoscimenti nazionali e internazionali. Con la raccolta In limine portus ha vinto nel 2014 il primo premio Città di Sarzana.
Eppure il mio cuore è rimasto genovese, i miei sentimenti più intimi sono ancora radicati nelle pietre di quel colle d’Oregina alle cui pendici era appesa la casa natale.
Nel ricordo degli occhi ci sono i tetti grigi in discesa, il porto con le sue navi, l’orizzonte blu del mare.
Da questa nostalgia che non si spegne, sono nate le pagine del libro che vi sta davanti.
Sull'autore:
Alfredo Bianchi Scalzi è nato nel 1938 a Genova, città che dovette abbandonare ancor bambino a causa delle vicende belliche. Trasferitosi con la famiglia a Roma, vi ha compiuto gli studi classici e, in età adulta, il corso di Giurisprudenza interrotto alle soglie della laurea poco prima di discutere una tesi in diritto penale.
Ha lavorato per trentasei anni presso un istituto bancario della Capitale ricoprendo incarichi direttivi in vari settori dell’azienda e svolgendo la funzione di ispettore interno, poi di Internal Auditor fino al grado di vice direttore di Sede.
Si è dedicato, con impegno discontinuo, all’attività poetica pubblicando le raccolte Aghi di pino (Villar Editore, Roma 1967), Questa nostra creta antica (Seledizioni, Bologna 1974), Orme d’acqua (Maremmi Editori, Firenze 2003), In limine portus (Terre Sommerse, Roma 2013). Ha collaborato per alcuni anni al periodico Voce romana diretto dal poeta e storiografo Giorgio Carpaneto e alle riviste Spazio Oltre e È tempo di cultura.
Si sono occupati del suo percorso poetico fra gli altri: Giorgio Caproni, Vittorio G. Rossi, Carlo Martini e Giorgio Carpaneto.
Presente in varie antologie e nel Dizionario dei poeti, curato da Raimondo Venturiello e Annamaria Scavo, edito da “Pagine” di Roma nel 2006; la sua poesia ha ricevuto premi e riconoscimenti nazionali e internazionali. Con la raccolta In limine portus ha vinto nel 2014 il primo premio Città di Sarzana.