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ENDLESS RAIL - Lakme
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Una singola parola, Lakme, che richiama linguaggi tribali d’oriente o
che più semplicemente evoca l’omonima opera (senza l’accento finale) del
compositore francese Leo Délibes.
Un progetto dalle molte influenze sonore che diventa terreno fertile
per un profondo approccio emotivo. Temi cinematografici emergono al
pianoforte dopo introduzioni sperimentali e progressive. Violoncelli, flauti,
violini e voci liriche vengono frammentati da paesaggi elettronici nello stile di
Vangelis. Ensemble percussivi mediorientali si alternano a chitarre
acustiche, frippertronics e batterie jazz prog. Immagina una melodia folk
acustica che diventa lentamente preda di un’epica atmosfera crimsoniana
con tanto di mellotron. Oppure un semplice ritornello pop uptempo che si
evolve in uno canto gregoriano. O ancora un’introduzione elettronica alla
John Carpenter che sfocia in un brano disco music di Vincent Montana.
Un lungo viaggio tra l’Antartide e l’Oman, con un pizzico di campagna
inglese in mezzo.
Tutto questo è Lakme: dal vivo il progetto prende vita con il
pianoforte e l’elettronica del compositore Francesco Gazzara –
accompagnato da flautista e vocalist – che abbina alle tracce di “Endless
Rail” anche l’esecuzione di alcuni suoi lavori precedenti (The Piano
Room) e di trascrizioni a sorpresa di brani anni ’70 dei Genesis.
Just a single word, lakme, recalling eastern tribal languages or simply the ominous opera by french composer Leo Délibes without an accent on the final vowel. A project with many influences and the common ground of a deep emotional attitude. Cinematic piano themes emerge after experimental and progressive introductions, where cello, violin and opera vocals get fragmented by electronic soundscapes in a Vangelis style, middle eastern percussion ensembles, frippertronics and jazz prog drumming. Imagine an acoustic folk tune turning into a crimsonian mellotron epic, an uptempo pop tune evolving into a haunted gregorian chant or again a John Carpenter's electro introduction becoming a disco tune directed by Vincent Montana. A trip from Antarctica to Oman, with a little bit of english country thrown in. Enjoy...
File Under
contemporary, soundtrack, pop, world, elettronica, classica
info: [email protected]
che più semplicemente evoca l’omonima opera (senza l’accento finale) del
compositore francese Leo Délibes.
Un progetto dalle molte influenze sonore che diventa terreno fertile
per un profondo approccio emotivo. Temi cinematografici emergono al
pianoforte dopo introduzioni sperimentali e progressive. Violoncelli, flauti,
violini e voci liriche vengono frammentati da paesaggi elettronici nello stile di
Vangelis. Ensemble percussivi mediorientali si alternano a chitarre
acustiche, frippertronics e batterie jazz prog. Immagina una melodia folk
acustica che diventa lentamente preda di un’epica atmosfera crimsoniana
con tanto di mellotron. Oppure un semplice ritornello pop uptempo che si
evolve in uno canto gregoriano. O ancora un’introduzione elettronica alla
John Carpenter che sfocia in un brano disco music di Vincent Montana.
Un lungo viaggio tra l’Antartide e l’Oman, con un pizzico di campagna
inglese in mezzo.
Tutto questo è Lakme: dal vivo il progetto prende vita con il
pianoforte e l’elettronica del compositore Francesco Gazzara –
accompagnato da flautista e vocalist – che abbina alle tracce di “Endless
Rail” anche l’esecuzione di alcuni suoi lavori precedenti (The Piano
Room) e di trascrizioni a sorpresa di brani anni ’70 dei Genesis.
Just a single word, lakme, recalling eastern tribal languages or simply the ominous opera by french composer Leo Délibes without an accent on the final vowel. A project with many influences and the common ground of a deep emotional attitude. Cinematic piano themes emerge after experimental and progressive introductions, where cello, violin and opera vocals get fragmented by electronic soundscapes in a Vangelis style, middle eastern percussion ensembles, frippertronics and jazz prog drumming. Imagine an acoustic folk tune turning into a crimsonian mellotron epic, an uptempo pop tune evolving into a haunted gregorian chant or again a John Carpenter's electro introduction becoming a disco tune directed by Vincent Montana. A trip from Antarctica to Oman, with a little bit of english country thrown in. Enjoy...
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