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THE SPIRITUAL MAN live at CeglieJazz Open Festival 2008 - Open Orchestra feat. John Tchicai
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TS JEI 008
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John Tchicai tenor saxophone, wooden flute, voice
Stefano Maltese alto, soprano saxophone, indian flute, tin whistle, voice
Pasquale Innarella tenor saxophone, voice
Mario Fragiacomo trumpet, flugelhorn, voice
Angelo Olivieri trumpet, pocket trumpet, voice
Luca Bonvini trombone, slide trumpet, voice
Tony Cattano trombone
Gianni Lenoci piano, electronics, voice
Antonio Borghini double bass, voice
Marcello Magliocchi drums, percussion, voice
E' a Ceglie Messapica, in provincia di Brindisi che si consuma, durante l'edizione 2008 del Open Jazz Festival, l'incontro tra il sassofonista danese John Tchicaie l'Open Orchestra formata da alcuni dei più validi, anche se non tutti molto noti, musicisti italiani di jazz. Un incontro da incorniciare e da documentare come ha fatto opportunamente l'etichetta discografica "Terre Sommerse" con questa splendida produzione discografica che riprende appunto il concerto tenuto in piazza Plebiscito il 25 luglio dello scorso anno.
Dieci musicisti che celebrano il jazz scandagliandone le varie sfaccettature aggiungendo una vitalità espressiva e partecipativa decisamente esclusiva. Un dirompente settetto di fiati con, di fianco a Tchicai, musicisti come Stefano Maltese, Pasquale Innarella, Tony Cattano, Mario Fragiacomo, Luca Bonvini eAngelo Olivieri, che produce una elettrizzante interazione ricca di swing, di magmatica materia sonora: elementi stimolanti che i contrappunti del pianoforte di Gianni Lenoci e le dinamiche ritmiche della coppia Antonio Borghini-Marcello Magliocchi rendono indiscutibilmente travolgenti.
La traccia d'esordio è caratterizzata da un ritmo incessante, ossessivo nella sua essenza, che consente di testare l'effettivo clima vibrante che sprigiona la performance dell'orchestra. Durante i quasi sedici minuti di "Whay To Nowhere" c'è spazio per i soli di Tchicai, Cattano, Maltese, Fragiacomo e Innarella. Ognuno di loro ha una cifra stilistica propria, personalissima, e questo consente una varietà lessicale cangiante che impreziosisce il brano. In "Bernoulli Strata", a seguire, sembra sollevarsi un'onda di idee in stato fermentativo irto di spigolature e vorticose dissonanze che migrano verso ambiti d'avanguardia e free. La traccia che dà il titolo al cd, ispirata ad un poema dello scrittore cinese Chang Chung Yuan, ha un prologo articolato tra ricercatezze espressive e vocalità gospel che l'esuberanza dei fiati prova a sopraffare. Il brano si sviluppa poi attraverso un'intensa improvvisazione. E' abbagliante l'illuminazione swingante di "Ceglie Open City", traccia n.4, una sorta di fuochi d'artificio in cui trovano sfogo l'esclusivo duetto di un sorprendente vocal-man, ben impersonato da Tchicai, e la tromba di Angelo Olivieri mentre a chiudere una delle porzioni più travolgenti di tutto il cd e un solo di Innarella. L'intro della conclusiva "Last Call" con protagonista ancora il danese, questa volta al sax e al flauto, sembra richiamare umori etnici presto imbrigliati nella fitta rete interattiva di cui è protagonista la sezione fiati, un brano strutturalmente ben definito venuto fuori dalla preziosa scrittura di Tchicai.
Nei fatti, nei suoni, nel feeling una serata magica quella che ha suggellato l'incontro di Ceglie Messapica che premia le due parti in causa: John Tchicai e un gruppo di valenti musicisti italiani. Documento imperdibile.
Giuseppe Mavilla per Jazzitalia
TRACK LIST
1. Way To Nowhere (Stefano Maltese) 15:48
2. Bernoulli Strata (Gianni Lenoci) 16.45
3. The Spiritual Man (John Tchicai) 9.27
based on a poem by Chang Chung Yuan
4. Ceglie Open City (Pasquale Innarella) 10:41
5. Last Call (John Tchicai) 15:30
Stefano Maltese alto, soprano saxophone, indian flute, tin whistle, voice
Pasquale Innarella tenor saxophone, voice
Mario Fragiacomo trumpet, flugelhorn, voice
Angelo Olivieri trumpet, pocket trumpet, voice
Luca Bonvini trombone, slide trumpet, voice
Tony Cattano trombone
Gianni Lenoci piano, electronics, voice
Antonio Borghini double bass, voice
Marcello Magliocchi drums, percussion, voice
E' a Ceglie Messapica, in provincia di Brindisi che si consuma, durante l'edizione 2008 del Open Jazz Festival, l'incontro tra il sassofonista danese John Tchicaie l'Open Orchestra formata da alcuni dei più validi, anche se non tutti molto noti, musicisti italiani di jazz. Un incontro da incorniciare e da documentare come ha fatto opportunamente l'etichetta discografica "Terre Sommerse" con questa splendida produzione discografica che riprende appunto il concerto tenuto in piazza Plebiscito il 25 luglio dello scorso anno.
Dieci musicisti che celebrano il jazz scandagliandone le varie sfaccettature aggiungendo una vitalità espressiva e partecipativa decisamente esclusiva. Un dirompente settetto di fiati con, di fianco a Tchicai, musicisti come Stefano Maltese, Pasquale Innarella, Tony Cattano, Mario Fragiacomo, Luca Bonvini eAngelo Olivieri, che produce una elettrizzante interazione ricca di swing, di magmatica materia sonora: elementi stimolanti che i contrappunti del pianoforte di Gianni Lenoci e le dinamiche ritmiche della coppia Antonio Borghini-Marcello Magliocchi rendono indiscutibilmente travolgenti.
La traccia d'esordio è caratterizzata da un ritmo incessante, ossessivo nella sua essenza, che consente di testare l'effettivo clima vibrante che sprigiona la performance dell'orchestra. Durante i quasi sedici minuti di "Whay To Nowhere" c'è spazio per i soli di Tchicai, Cattano, Maltese, Fragiacomo e Innarella. Ognuno di loro ha una cifra stilistica propria, personalissima, e questo consente una varietà lessicale cangiante che impreziosisce il brano. In "Bernoulli Strata", a seguire, sembra sollevarsi un'onda di idee in stato fermentativo irto di spigolature e vorticose dissonanze che migrano verso ambiti d'avanguardia e free. La traccia che dà il titolo al cd, ispirata ad un poema dello scrittore cinese Chang Chung Yuan, ha un prologo articolato tra ricercatezze espressive e vocalità gospel che l'esuberanza dei fiati prova a sopraffare. Il brano si sviluppa poi attraverso un'intensa improvvisazione. E' abbagliante l'illuminazione swingante di "Ceglie Open City", traccia n.4, una sorta di fuochi d'artificio in cui trovano sfogo l'esclusivo duetto di un sorprendente vocal-man, ben impersonato da Tchicai, e la tromba di Angelo Olivieri mentre a chiudere una delle porzioni più travolgenti di tutto il cd e un solo di Innarella. L'intro della conclusiva "Last Call" con protagonista ancora il danese, questa volta al sax e al flauto, sembra richiamare umori etnici presto imbrigliati nella fitta rete interattiva di cui è protagonista la sezione fiati, un brano strutturalmente ben definito venuto fuori dalla preziosa scrittura di Tchicai.
Nei fatti, nei suoni, nel feeling una serata magica quella che ha suggellato l'incontro di Ceglie Messapica che premia le due parti in causa: John Tchicai e un gruppo di valenti musicisti italiani. Documento imperdibile.
Giuseppe Mavilla per Jazzitalia
TRACK LIST
1. Way To Nowhere (Stefano Maltese) 15:48
2. Bernoulli Strata (Gianni Lenoci) 16.45
3. The Spiritual Man (John Tchicai) 9.27
based on a poem by Chang Chung Yuan
4. Ceglie Open City (Pasquale Innarella) 10:41
5. Last Call (John Tchicai) 15:30