IN MEMORIA DI PIER PAOLO PASOLINI - Trio Mauro Giuliani
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concerto per voci e strumenti
Musiche di Antonio Giacometti Mauro Montalbetti
Testo Giovanni Peli
Trio Mauro Giuliani Vincenzo Mastropirro flauti Giambattista Ciliberti clarinetti, tenor sax Antonino Maddonni chitarra
voci Daniela Stanga Lorenzo Ricci
I luoghi e la memoria: oltre lo spazio e il tempo
di Antonio Giacometti Riferendosi alla figura di Pasolini regista, la modalità costruttiva del lavoro ricalca essenzialmente quella di un montaggio cinematografico, il cui girato filmico è però sostituito dagli stralci di testo, elaborati dalle voci al confine tra parola e canto, mentre la colonna sonora viene applicata secondo i criteri pasoliniani della orizzontalità (linearità) e della verticalità (profondità).
In tal modo, la musica può ricoprire il doppio ruolo di sfondo alle singole scene della narrazione implicita, commentandone il contenuto emozionale in forma spesso “madrigalistica”, e di percorso autonomo, che su quella narrazione costruisce la sua forma/struttura e i suoi significati.
Ecco allora come i temi del sogno e della memoria, che rimandano alla coesistenza di luoghi inconciliabili e di tempi lontani, inducano al polistilismo e al multilinguismo, ma, soprattutto, all’accostamento volutamente drammatico di situazioni sonore contrastanti, sbalzate dal vissuto artistico, politico e culturale di quegli anni e proiettate nel presente a schegge e a frammenti.
Gli anni della vita di Pasolini rivivono nell’aspetto ‘congelato’ delle citazioni colte (il Coro finale della Passione secondo Matteo e il “Siciliano” della Seconda Sonata per violino di J. S. Bach) o in quello tecnologicamente straniante delle loro manipolazioni elettroacustiche, ed emergono dalla polvere di documenti sonori, remoti nel tempo e accostati a forza per postularne la drammatica attualità (Portella delle ginestre, Piazza Loggia), oppure ridotti a mero “materiale” fonetico da elaborare in grido disperato ed ancestrale (la “signora Lollobrigida”, che scoprì casualmente il cadavere dello scrittore).
Sullo sfondo e d’intorno, come satelliti imprevedibili nel loro muoversi asimmetrico, le alterne tensioni di uno spettro acustico, che si espande e si contrae, respirando insieme al testo e sublimandosi alla fine in avvolgente canto armonico, i versi artificiali delle fiere dantesche, i riferimenti obliqui agli Appunti per un’Orestiade africana, nella forma del riferimento etnico e della libera improvvisazione “alla Gato Barbieri”.
Un viaggio musicale tormentato, spesso ambiguo e violento, che si conclude, simbolicamente, con un’epigrafe per clarinetto solo: pochi suoni, a girano su se stessi verso l’abisso del silenzio. Riflessione o oblio. All’ascoltatore la scelta.
Questo CD è stato prodotto in proprio da Terre Sommerse con sistemi di stampa e masterizzazione altamente professionali.
Musiche di Antonio Giacometti Mauro Montalbetti
Testo Giovanni Peli
Trio Mauro Giuliani Vincenzo Mastropirro flauti Giambattista Ciliberti clarinetti, tenor sax Antonino Maddonni chitarra
voci Daniela Stanga Lorenzo Ricci
I luoghi e la memoria: oltre lo spazio e il tempo
di Antonio Giacometti Riferendosi alla figura di Pasolini regista, la modalità costruttiva del lavoro ricalca essenzialmente quella di un montaggio cinematografico, il cui girato filmico è però sostituito dagli stralci di testo, elaborati dalle voci al confine tra parola e canto, mentre la colonna sonora viene applicata secondo i criteri pasoliniani della orizzontalità (linearità) e della verticalità (profondità).
In tal modo, la musica può ricoprire il doppio ruolo di sfondo alle singole scene della narrazione implicita, commentandone il contenuto emozionale in forma spesso “madrigalistica”, e di percorso autonomo, che su quella narrazione costruisce la sua forma/struttura e i suoi significati.
Ecco allora come i temi del sogno e della memoria, che rimandano alla coesistenza di luoghi inconciliabili e di tempi lontani, inducano al polistilismo e al multilinguismo, ma, soprattutto, all’accostamento volutamente drammatico di situazioni sonore contrastanti, sbalzate dal vissuto artistico, politico e culturale di quegli anni e proiettate nel presente a schegge e a frammenti.
Gli anni della vita di Pasolini rivivono nell’aspetto ‘congelato’ delle citazioni colte (il Coro finale della Passione secondo Matteo e il “Siciliano” della Seconda Sonata per violino di J. S. Bach) o in quello tecnologicamente straniante delle loro manipolazioni elettroacustiche, ed emergono dalla polvere di documenti sonori, remoti nel tempo e accostati a forza per postularne la drammatica attualità (Portella delle ginestre, Piazza Loggia), oppure ridotti a mero “materiale” fonetico da elaborare in grido disperato ed ancestrale (la “signora Lollobrigida”, che scoprì casualmente il cadavere dello scrittore).
Sullo sfondo e d’intorno, come satelliti imprevedibili nel loro muoversi asimmetrico, le alterne tensioni di uno spettro acustico, che si espande e si contrae, respirando insieme al testo e sublimandosi alla fine in avvolgente canto armonico, i versi artificiali delle fiere dantesche, i riferimenti obliqui agli Appunti per un’Orestiade africana, nella forma del riferimento etnico e della libera improvvisazione “alla Gato Barbieri”.
Un viaggio musicale tormentato, spesso ambiguo e violento, che si conclude, simbolicamente, con un’epigrafe per clarinetto solo: pochi suoni, a girano su se stessi verso l’abisso del silenzio. Riflessione o oblio. All’ascoltatore la scelta.
Questo CD è stato prodotto in proprio da Terre Sommerse con sistemi di stampa e masterizzazione altamente professionali.