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ETNAD di Luigina Bozzi
Prefazione di Marco Chiaravalle
Cosa è la poesia e cosa è un poeta? Difficilmente oggi qualcuno saprebbe – o potrebbe – rispondere, siamo così immersi nel nostro quotidiano cupio dissolvi, una specie di mar morto in cui affondano ogni giorno di più, valori, tradizioni, storie, identità, vite, esperienze, in una parola tutto quello che rende la società un corpo vivo, pieno di ragione e sentimento insieme, che quasi questo incipit sembra non avere senso. Eppure anche nei deserti – freddi o caldi – la vita c’è e si manifesta sempre, essa è una forza invisibile, cammina sottotraccia, combatte, poi improvvisamente riemerge. La poesia è semplicemente quella vita. Nella lingua antica dei greci, ai quali dobbiamo tutto ciò che siamo, poiesis significava creazione ed è esattamente ciò che la poesia fa: crea, da forma al mondo e il poeta è un demiurgo esso stesso. Quanti mondi sono sorti attraverso la poesia, quanti eroi sono stati cantati, non è forse stata la poesia a dare Senso al mondo, a far esprimere l’inesprimibile, quanto amore è stato espresso dalla poesia, ma non è poi la poesia una forma d’amore, un dono al mondo? Federico Garcia Lorca, che incontrò il suo destino 12 nel fiore degli anni, ebbe a dire: “la poesia non cerca seguaci, cerca amanti”; vero, essi sono persone che amano la vita, che la bramano, che la perdono, che si struggono per come essa è, che vorrebbero cambiarla e magari non riescono, che lottano, che prendono posizione e pagano per quella, che sfidano, che incidono in questa vita o nell’altra. Oggi che, come società, ci troviamo a traversare il deserto, lasciandoci dietro cadaveri insepolti di cui nessuno si cura, la poesia rappresenta l’oasi, il luogo vivo per eccellenza, l’acqua fresca che fa fiorire il deserto; essa afferma, attraverso il poeta - la voce del mondo - : io sono la vita, io eternamente torno e se tu sei morte sappi che io eternamente vincerò. Personalmente non so se i poeti salveranno il mondo, ma so che possono renderlo un posto migliore, facendo fiorire la parte emotiva di esso, senza la quale, qualsiasi koinè diviene una squallida struttura, edificata su un insieme di relazioni subalterne, dedite, per citare Deleuze, a una coattiva e circolare ripetizione delle proprie forme, ovvero il puro esercizio del potere. Tra sogno e realtà, non è perciò solo una raccolta, è un invito alla lotta, soprattutto in questi tempi così angusti, nei quali percepiamo un restringersi progressivo degli spazi di libertà e di vita; un invito alla riappropriazione di se stessi, alla propria liberazione e riconciliazione, perché in primo luogo ci si libera e ci si riconquista e solo dopo si è in grado 13 di creare un mondo nuovo per tutti. Luigina Bozzi, in arte Lulli non è nuova a questo tipo di introspezione illuminante, il suo parlare “corto” giunge dritto al punto, mettendo la sua personale esperienza a servizio del mondo e in questo la sua poetica si ricollega al dono, non si chiede nulla in cambio: il deserto è fiorito e la nostra poetessa lo afferma forte con la sua voce interiore, sta a noi saper cogliere con delicati gesti i meravigliosi colori e odori dell’oasi, bere un sorso di acqua fresca e una volta rinvigoriti e ritemprati, ricominciare la nostra marcia nel deserto, ormai consci che esso mai vincerà. Grazie quindi alla poetessa Lulli, la quale sembra aderire perfettamente alla massima del grande Bukowsky:“scrivere poesie non è difficile; difficile è viverle”. Grazie, per averci riconfermato che la difficoltà del vivere non può togliere la gioia e la capacità di scrivere e per averci donato preziosi frammenti della propria vita, affinché come il fuoco di Prometeo potessero rischiarare un poco la nostra.
Luigina Bozzi nata a Roma il 25/04/1965, inizia a intraprendere la strada del lavoro molto presto e tra una chioma e l’altra sogna le poesie che scriveva nei quadri antichi di un giorno di sole. Purtroppo dopo l’esperienza nel campo della danza e della musica, occupandosi di disegno-luci, cade in una crisi psicologica e da quel momento nascono le sue poesie che nascondono come un volo di farfalle e illuminano la sua mente fatta di spazi riservati che mostra solo a chi ama l’arte.