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- LA PALMA E IL MINOTAURO - Valeria Faillaci
LA PALMA E IL MINOTAURO - Valeria Faillaci
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Isbn: 9788889874844
€15.00
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Il nucleo de “La palma e il minotauro” si sviluppa nella complessità dei suoi rapporti simbolici con la vita che si confronta e conforta con l’Altro, con se stessa e con la Natura. La sensibilità e la finezza lirica dei componimenti allineati dei quali è costituita serialmente l’opera, sono di coralità illimitata. E questo canto onnivoco e totale svetta in acuti che non la rompono, ma la sublimano.
È raro che le molte attitudini di una persona impegnata in studi e ricerche, si realizzino e si compongano in un’opera di poesia; così accesa, così animata come non potrebbe essere senza un’adesione piena, un amore assoluto, ideale e sensuale, al proprio nucleo: la vita.
Nel viaggio poetico proposto da Valeria Faillaci s’individua una zona conativa di anabasi: il tentare mutazioni, il trasformare la solitudine in vittoria o l’indagine sulla condizione dell’Uomo nel suo relazionarsi all’Universo. Nella caducità e nella fragilità la Faillaci, racchiude sia l’uomo che la donna che nel dolore hanno la vis del riscatto. Archetipi dell’Anima in cui il Femminile deve farsi, come vedeva Pavel Evdokimov, “salvezza del mondo”, nel riportare alla luce quelle profonde verità e con il far prendere coscienza al Maschile del suo abuso di potere.
Il Minotauro allora è archetipo del perturbante, ma anche dell’Animus che deve trovare la sua esatta collocazione energetica fra il mostro e l’umano. La palma, simbolo della sapienza raggiunta e dell’eleganza; è anche simbolo cristianamente del martirio e segreto collegamento fra Occidente e Oriente, perché essa geograficamente prolifica nelle terre orientali. È anche segno del sacrificio; la palma produce una infiorescenza quando appare ormai morta e dalla sue ferite procede la sua crescita.
Il concedo di quest’opera non a caso è: “A Cristo ogni sera/ levo le spine”. La risposta metaforica alla potenza del Femminile che, attraverso la comprensione del Sacrificio, si sacrifica e lenisce le ferite del mondo.Niccolò Carosi
Note sull’Autrice
Valeria Faillaci è nata a Roma dove vive e lavora.
Ha pubblicato un foglio di poesie dal titolo Voci di altri luoghi nel 1988. Nel 2003 pubblica per Terre Sommerse il romanzo breve Il ricordo di Sara – Storia di una vita antica.
È fondatrice dell’Associazione Terre Sommerse per la quale collabora alla ricerca e promozione di nuovi autori in vari campi dell’arte, con particolare attenzione per il settore della ricerca esoterica e della tradizione spirituale.
Dal 2005 è curatrice della rivista di informazione artistica Corus Cafè all’interno della quale ha pubblicato numerosi articoli.
È raro che le molte attitudini di una persona impegnata in studi e ricerche, si realizzino e si compongano in un’opera di poesia; così accesa, così animata come non potrebbe essere senza un’adesione piena, un amore assoluto, ideale e sensuale, al proprio nucleo: la vita.
Nel viaggio poetico proposto da Valeria Faillaci s’individua una zona conativa di anabasi: il tentare mutazioni, il trasformare la solitudine in vittoria o l’indagine sulla condizione dell’Uomo nel suo relazionarsi all’Universo. Nella caducità e nella fragilità la Faillaci, racchiude sia l’uomo che la donna che nel dolore hanno la vis del riscatto. Archetipi dell’Anima in cui il Femminile deve farsi, come vedeva Pavel Evdokimov, “salvezza del mondo”, nel riportare alla luce quelle profonde verità e con il far prendere coscienza al Maschile del suo abuso di potere.
Il Minotauro allora è archetipo del perturbante, ma anche dell’Animus che deve trovare la sua esatta collocazione energetica fra il mostro e l’umano. La palma, simbolo della sapienza raggiunta e dell’eleganza; è anche simbolo cristianamente del martirio e segreto collegamento fra Occidente e Oriente, perché essa geograficamente prolifica nelle terre orientali. È anche segno del sacrificio; la palma produce una infiorescenza quando appare ormai morta e dalla sue ferite procede la sua crescita.
Il concedo di quest’opera non a caso è: “A Cristo ogni sera/ levo le spine”. La risposta metaforica alla potenza del Femminile che, attraverso la comprensione del Sacrificio, si sacrifica e lenisce le ferite del mondo.Niccolò Carosi
Note sull’Autrice
Valeria Faillaci è nata a Roma dove vive e lavora.
Ha pubblicato un foglio di poesie dal titolo Voci di altri luoghi nel 1988. Nel 2003 pubblica per Terre Sommerse il romanzo breve Il ricordo di Sara – Storia di una vita antica.
È fondatrice dell’Associazione Terre Sommerse per la quale collabora alla ricerca e promozione di nuovi autori in vari campi dell’arte, con particolare attenzione per il settore della ricerca esoterica e della tradizione spirituale.
Dal 2005 è curatrice della rivista di informazione artistica Corus Cafè all’interno della quale ha pubblicato numerosi articoli.