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- VIVA L'ARADIO -di Alfredo Bianchi scalzi
VIVA L'ARADIO -di Alfredo Bianchi scalzi
“Anche questo mio libro, come quasi tutti i precedenti, è in gran parte frutto di memorie autobiografiche. A quegli amici che spesso mi hanno suggerito di scrivere un romanzo rispondo con schiettezza che non lo faccio perché non è nelle mie corde, non sento in me la capacità narrativa di inventare e costruire storie di largo intreccio. Mi limito dunque a cercare spunti pescando tra le esperienze personali dove riesco a destreggiarmi con disinvoltura, senza ansie di prestazione e con l’intimo piacere del ricordo. Qualche storiella di fantasia comunque la troverete, ma si tratta di brevi bozzetti“.
Anno bisesto
anno funesto:
duemilaventi
felici eventi
o un anno mesto
di accidenti…?
Alfredo Bianchi Scalzi è nato nel 1938 a Genova, città che dovette abbandonare ancor bambino a causa delle vicende belliche. Trasferitosi con la famiglia a Roma, vi ha compiuto gli studi classici e, in età adulta, il corso di Giurisprudenza interrotto (per motivi familiari) alle soglie della laurea poco prima di discutere una tesi in diritto penale. Ha lavorato per trentasei anni presso un istituto bancario della Capitale ricoprendo incarichi direttivi in vari settori dell’azienda e svolgendo la funzione di ispettore interno, poi di Internal Auditor fino al grado di vice direttore di Sede. Si è dedicato, con impegno discontinuo, all’attività letteraria pubblicando Aghi di pino (Villar Editore, Roma 1967), Questa nostra creta antica (Seledizioni, Bologna 1974), Orme d’acqua (Maremmi Editori, Firenze 2003); per le edizioni Terre Sommerse di Roma: In limine portus (2013), Le ore dell’Acquasola (2015), La luce nera (2016), Carmina burina e memorie di un succhiainchiostro (2018) con lo pseudonimo di Cardellino Fischiabaz, anagramma di Alfredo Bianchi Scalzi; e in ultimo: Estroversi (2019). Ha collaborato per alcuni anni al periodico Voce romana diretto dal poeta e storiografo Giorgio Carpaneto, alle riviste Spazio Oltre e È tempo di cultura. Si sono occupati del suo percorso poetico fra gli altri: Carlo Martini, Giorgio Carpaneto e, in lettere personali, Giorgio Caproni e Vittorio G. Rossi. È presente in varie antologie e nel Dizionario dei poeti, curato da Raimondo Venturiello e Annamaria Scavo, edito da “Pagine”di Roma nel 2006; la sua poesia ha ricevuto riconoscimenti in numerosi concorsi nazionali e internazionali.