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ESTROVERSI | di Alfredo Bianchi Scalzi
Alfredo Bianchi Scalzi è nato nel 1938 a Genova, ma dall’età di cinque anni vive a Roma dove ha compiuto gli studi classici e di Giurisprudenza interrotti (per motivi familiari) alle soglie della laurea poco prima di discutere una tesi in diritto penale.
Si è dedicato, con impegno discontinuo, all’attività letteraria pubblicando Aghi di pino (Villar Editore, Roma 1967), Questa nostra creta antica (Seledizioni, Bologna 1974), Orme d’acqua (Maremmi Editori, Firenze 2003); per le edizioni Terre Sommerse di Roma: In limine portus (2013), Le ore dell’Acquasola (2015), La luce nera (2016), Carmina burina e memorie di un succhiainchiostro (2018), quest’ultimo con lo pseudonimo di Cardellino Fischiabaz anagramma di Alfredo Bianchi Scalzi.
Si sono occupati del suo percorso poetico fra gli altri: Carlo Martini, Giorgio Carpaneto e, in lettere personali, Giorgio Caproni e Vittorio G. Rossi.
È presente in varie antologie e nel Dizionario dei poeti, curato da Raimondo Venturiello e Annamaria Scavo, edito da “Pagine” di Roma nel 2006; la sua poesia ha ricevuto riconoscimenti in numerosi concorsi nazionali e internazionali. Con i libri In limine portus, Le ore dell’Acquasola, La luce nera e Carmina burina ha vinto il primo premio Città di Sarzana nel 2014 (poesia), e nel 2015, 2016 e 2017 (narrativa). Il libro La luce nera ha ottenuto anche il premio della critica nel concorso Michelangelo Buonarroti indetto nel 2016 dal comune lucchese di Seravezza.
In copertina, un'opera di Riccardo Cancellieri