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ALLA SINISTRA DEL PADRE - Paolo Zanoni
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Isbn 9788869010514
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Introduzione dell’autore
El Salvador è un fazzoletto di terra poco più grande del Veneto, ma è stipato da più di sei milioni di anime, in buona parte attanagliate da una povertà atavica, e ostaggio di una criminalità tra le più feroci del mondo. Infatti, insieme all’ Honduras condivide il triste primato del secondo paese più violento del mondo, con 14 omicidi al giorno. Neanche ci fosse una guerra in atto. C’è stata, una civile, ma si è conclusa nel gennaio del 1992. Quella di oggi è tra una popolazione disperata mal difesa dalle forze dell’ordine contro il crimine organizzato, che qui si chiama Maras, gruppi di giovani che si fan la guerra per il controllo del territorio, per la vendita della droga, per il traffico di armi e di persone, per riscuotere il pizzo. La loro arma più efficace è il terrore: squartano, violentano, decapitano.
Ma El Salvador è anche, paradossalmente, la terra del “Santo delle Americhe”, il recentemente beatificato, non tra poche polemiche, Monsignor Romero.
La storia di Lorenzo però inizia 37 anni fa, negli Anni di Piombo, quando una mano anonima assassina suo fratello. Lorenzo vuole un nome e un motivo. E per trovare le risposte dovrà andare in terra cuscatleca, l’antico nome di El Salvador. Conoscerà una realtà piagata di miseria economica e umana, di una violenza cieca e spietata. Istituzioni corrose da una corruzione quasi ancestrale. Più che una ricerca finirà con l’essere un viaggio per capire se stesso e un mondo che non dovrebbe appartenergli. Trasversalmente altre due storie lo accompagneranno. Quella di un giovane poliziotto che vuole liberare dal cancro della violenza delle pandillas la sua terra e quella di come si preparò l’assassinio di Monsignor Romero. Un piano ispira questa storia. Il dolore, la disillusione, la falsità, l’amore, la tradizione, la paura, l’odio, il rifiuto, il senso di impotenza. Da lì nasce questo libro e questa vicenda. Ogni personaggio è figlio della mia fantasia, forse. Non esiste, è pura creazione letteraria, forse. Perché qui tutto è sempre stato ed è tutt’ora possibile. E la verità, qualunque, è ancora una chimera. O una grandissima menzogna vestita a festa, ad uso e consumo di coloro che pretendono ancora vendere un mondo che possa redimere i loro peccati.
Biografia autore
Nato a Verona il 16 gennaio del 1974. Dopo il liceo classico si iscrive a Lettere e Filosofia all’Università di Ferrara. A 25 anni pubblica il suo primo libro: “Bossi e la rivoluzione tradita”. Tra i tanti temi trattati, richiamano l’attenzione dei Media le sue rivelazioni sulla missione-farsa dei colonnelli di Bossi in Serbia, durante la guerra, per ottenere il riconoscimento dell’Indipendenza della Padania. Mentre ancora il libro fa discutere, stanco dello stallo economico, culturale e sociale della povera Italia, decide che è giunta l’ora di togliere le tende.
Senza neppure raccogliere la proverbiale “baracca e burattini”, anzi con la ferma intenzione di liberarsi dell’una e degli altri, opta per andare a studiare giornalismo in una delle più famose università dell’Ordine Nero, i Gesuiti. Destinazione San Salvador, capitale del minuscolo stato centroamericano, chiamato El Salvador. Una volta laureato inizia a lavorare come professore nello stesso ateneo, come traduttore-interprete, come professore di italiano all’Accademia Dante Alighieri.
L’esperienza salvadoregna cambierà la sua vita però non il suo modo di vedere il mondo. Acquisirà un nuovo prisma attraverso il quale cercare di interpretarlo. E giusto in terra cuscatleca, dopo un lungo lavoro di ricerca storica, sociale e politica, nasce “Alla sinistra del padre”. Un romanzo dove la storia diventa finzione e la finzione storia; dove i personaggi descrivono se stessi in uno specchio che è il filo conduttore di memorie individuali e collettive allo stesso tempo. La fantasia in questo libro è solo una tenue cornice che lega fili che sino ad oggi s’è fatto di tutto per ignorare.
El Salvador è un fazzoletto di terra poco più grande del Veneto, ma è stipato da più di sei milioni di anime, in buona parte attanagliate da una povertà atavica, e ostaggio di una criminalità tra le più feroci del mondo. Infatti, insieme all’ Honduras condivide il triste primato del secondo paese più violento del mondo, con 14 omicidi al giorno. Neanche ci fosse una guerra in atto. C’è stata, una civile, ma si è conclusa nel gennaio del 1992. Quella di oggi è tra una popolazione disperata mal difesa dalle forze dell’ordine contro il crimine organizzato, che qui si chiama Maras, gruppi di giovani che si fan la guerra per il controllo del territorio, per la vendita della droga, per il traffico di armi e di persone, per riscuotere il pizzo. La loro arma più efficace è il terrore: squartano, violentano, decapitano.
Ma El Salvador è anche, paradossalmente, la terra del “Santo delle Americhe”, il recentemente beatificato, non tra poche polemiche, Monsignor Romero.
La storia di Lorenzo però inizia 37 anni fa, negli Anni di Piombo, quando una mano anonima assassina suo fratello. Lorenzo vuole un nome e un motivo. E per trovare le risposte dovrà andare in terra cuscatleca, l’antico nome di El Salvador. Conoscerà una realtà piagata di miseria economica e umana, di una violenza cieca e spietata. Istituzioni corrose da una corruzione quasi ancestrale. Più che una ricerca finirà con l’essere un viaggio per capire se stesso e un mondo che non dovrebbe appartenergli. Trasversalmente altre due storie lo accompagneranno. Quella di un giovane poliziotto che vuole liberare dal cancro della violenza delle pandillas la sua terra e quella di come si preparò l’assassinio di Monsignor Romero. Un piano ispira questa storia. Il dolore, la disillusione, la falsità, l’amore, la tradizione, la paura, l’odio, il rifiuto, il senso di impotenza. Da lì nasce questo libro e questa vicenda. Ogni personaggio è figlio della mia fantasia, forse. Non esiste, è pura creazione letteraria, forse. Perché qui tutto è sempre stato ed è tutt’ora possibile. E la verità, qualunque, è ancora una chimera. O una grandissima menzogna vestita a festa, ad uso e consumo di coloro che pretendono ancora vendere un mondo che possa redimere i loro peccati.
Biografia autore
Nato a Verona il 16 gennaio del 1974. Dopo il liceo classico si iscrive a Lettere e Filosofia all’Università di Ferrara. A 25 anni pubblica il suo primo libro: “Bossi e la rivoluzione tradita”. Tra i tanti temi trattati, richiamano l’attenzione dei Media le sue rivelazioni sulla missione-farsa dei colonnelli di Bossi in Serbia, durante la guerra, per ottenere il riconoscimento dell’Indipendenza della Padania. Mentre ancora il libro fa discutere, stanco dello stallo economico, culturale e sociale della povera Italia, decide che è giunta l’ora di togliere le tende.
Senza neppure raccogliere la proverbiale “baracca e burattini”, anzi con la ferma intenzione di liberarsi dell’una e degli altri, opta per andare a studiare giornalismo in una delle più famose università dell’Ordine Nero, i Gesuiti. Destinazione San Salvador, capitale del minuscolo stato centroamericano, chiamato El Salvador. Una volta laureato inizia a lavorare come professore nello stesso ateneo, come traduttore-interprete, come professore di italiano all’Accademia Dante Alighieri.
L’esperienza salvadoregna cambierà la sua vita però non il suo modo di vedere il mondo. Acquisirà un nuovo prisma attraverso il quale cercare di interpretarlo. E giusto in terra cuscatleca, dopo un lungo lavoro di ricerca storica, sociale e politica, nasce “Alla sinistra del padre”. Un romanzo dove la storia diventa finzione e la finzione storia; dove i personaggi descrivono se stessi in uno specchio che è il filo conduttore di memorie individuali e collettive allo stesso tempo. La fantasia in questo libro è solo una tenue cornice che lega fili che sino ad oggi s’è fatto di tutto per ignorare.