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- LA PARTICELLA DI DIO (DVD) - Massimo Corbucci
LA PARTICELLA DI DIO (DVD) - Massimo Corbucci
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LA PARTICELLA DI DIO (DVD)
RITRATTO DEL FISICO CHE HA TROVATO DIO GUARDANDO NELL’ABISSO DELL’ATOMO
Il termine "GOD PARTICLE" in italiano "PARTICELLA DI DIO" è stato coniato nel 1993 dal premio Nobel per la Fisica Leon Max Lederman. "La particella di Dio" o "bosone di Higgs", ipotizzata da Peter Higgs nel 1964, è un' ipotetica particella elementare, prevista dal "modello standard"della fisica delle particelle.
Questo "speciale" Bosone sarebbe responsabile della "massa" delle particelle confe-rendo solidità alla materia. L'esistenza di questa particella, non ancora osservata, è di fondamentale importanza per il modello standard. Se questo speciale Bosone non dovesse esserci, il modello si rivelerebbe inefficace nella descrizione della realtà rendendo necessaria la formulazione di altri modelli.
La ricerca della particella di Dio riparte ufficialmente il 10 settembre del 2008, quando al CERN di Ginevra viene attivato, dopo più di 10 anni di lavoro, il collisore Atomico Large Hadron Collider (LHC), il più grande e più costoso mai costruito al mondo, con una circonferenza di 27 chilometri e la possibilità di lanciare particelle atomiche al 99,9 per cento della velocità della luce.
LHC di Ginevra è destinato ad alcuni esperimenti aventi come obiettivo provocare collisioni tra particelle atomiche al fine di osservare le particelle prodotte dall’impatto, tra queste la famosa e mai osservata "particella di dio".
Un esperimento storico, definito il più importante della scienza contemporanea, che nell’immediato futuro dovrebbe permetterci di osservare ciò che crea la materia.
Per un gruppo di ricercatori però, l’esperimento potrebbe generare un piccolo “buco nero” che crescendo di dimensioni e potenza,si succhierebbe dentro di sé la Terra divorandola completamente nel giro di qualche anno.
"I miei calcoli indicano che il rischio che un buco nero mangi il pianeta a causa dell'esperi-mento è serio", afferma il professor Otto Rossler, un chimico tedesco della Eberhard Karls University che ha presentato il ricorso alla Corte Europea dei Diritti Umani insieme ad alcuni colleghi.
Per altri scienziati invece la particella non si troverà, per Stephen Hawkins «sarebbe molto più emozionante non trovare la Higgs.
Dimostrerebbe che abbiamo sbagliato qual-cosa e che dobbiamo ripensarci».
Il 19 settembre 2008 un incidente blocca l’esperimento, che riprenderà, secondo le stime del CERN, a novembre 2009.
Dal 1976 Massimo Corbucci sostiene che la “particella di Higgs” non si possa trovare, al suo posto ci sarebbe il "Vuoto Quantomeccanico".
Per Corbucci "L'ATOMO È L'INVOLUCRO DI UN BARATRO SENZA FONDO.
LA RADICE DELLA REALTA' NON È IN UN’IMPROBABILE “PARTICELLA ULTIMA” MA IN UN POZZO SENZA FONDO, CHE NIENT'ALTRO SAREBBE SE NON L'ALTER EGO DELLA MATERIA”.*
Nel libro "Alla scoperta della particella di Dio" pubblicato nel 2006 da MACRO EDIZIONI, il dott. Corbucci espone la propria visione della realtà spiegando con un linguaggio semplice e metaforico la teoria del "Vuoto Quantomeccanico" e del limite atomico a 112 elettroni.
RITRATTO DEL FISICO CHE HA TROVATO DIO GUARDANDO NELL’ABISSO DELL’ATOMO
Il termine "GOD PARTICLE" in italiano "PARTICELLA DI DIO" è stato coniato nel 1993 dal premio Nobel per la Fisica Leon Max Lederman. "La particella di Dio" o "bosone di Higgs", ipotizzata da Peter Higgs nel 1964, è un' ipotetica particella elementare, prevista dal "modello standard"della fisica delle particelle.
Questo "speciale" Bosone sarebbe responsabile della "massa" delle particelle confe-rendo solidità alla materia. L'esistenza di questa particella, non ancora osservata, è di fondamentale importanza per il modello standard. Se questo speciale Bosone non dovesse esserci, il modello si rivelerebbe inefficace nella descrizione della realtà rendendo necessaria la formulazione di altri modelli.
La ricerca della particella di Dio riparte ufficialmente il 10 settembre del 2008, quando al CERN di Ginevra viene attivato, dopo più di 10 anni di lavoro, il collisore Atomico Large Hadron Collider (LHC), il più grande e più costoso mai costruito al mondo, con una circonferenza di 27 chilometri e la possibilità di lanciare particelle atomiche al 99,9 per cento della velocità della luce.
LHC di Ginevra è destinato ad alcuni esperimenti aventi come obiettivo provocare collisioni tra particelle atomiche al fine di osservare le particelle prodotte dall’impatto, tra queste la famosa e mai osservata "particella di dio".
Un esperimento storico, definito il più importante della scienza contemporanea, che nell’immediato futuro dovrebbe permetterci di osservare ciò che crea la materia.
Per un gruppo di ricercatori però, l’esperimento potrebbe generare un piccolo “buco nero” che crescendo di dimensioni e potenza,si succhierebbe dentro di sé la Terra divorandola completamente nel giro di qualche anno.
"I miei calcoli indicano che il rischio che un buco nero mangi il pianeta a causa dell'esperi-mento è serio", afferma il professor Otto Rossler, un chimico tedesco della Eberhard Karls University che ha presentato il ricorso alla Corte Europea dei Diritti Umani insieme ad alcuni colleghi.
Per altri scienziati invece la particella non si troverà, per Stephen Hawkins «sarebbe molto più emozionante non trovare la Higgs.
Dimostrerebbe che abbiamo sbagliato qual-cosa e che dobbiamo ripensarci».
Il 19 settembre 2008 un incidente blocca l’esperimento, che riprenderà, secondo le stime del CERN, a novembre 2009.
Dal 1976 Massimo Corbucci sostiene che la “particella di Higgs” non si possa trovare, al suo posto ci sarebbe il "Vuoto Quantomeccanico".
Per Corbucci "L'ATOMO È L'INVOLUCRO DI UN BARATRO SENZA FONDO.
LA RADICE DELLA REALTA' NON È IN UN’IMPROBABILE “PARTICELLA ULTIMA” MA IN UN POZZO SENZA FONDO, CHE NIENT'ALTRO SAREBBE SE NON L'ALTER EGO DELLA MATERIA”.*
Nel libro "Alla scoperta della particella di Dio" pubblicato nel 2006 da MACRO EDIZIONI, il dott. Corbucci espone la propria visione della realtà spiegando con un linguaggio semplice e metaforico la teoria del "Vuoto Quantomeccanico" e del limite atomico a 112 elettroni.