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BOASTFUL SPEECHES - Enzo Lanzo
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TS JEI 005
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Enzo Lanzo drums, percussions, voice
Roberto Ottaviano soprano sax, alto
Giovanni Maier double bass
Lauro Rossi trombone
Giorgio Vendola double bass on “The Shaman”
Negli ultimi decenni tanto è successo, cose veramente importanti, belle, ed altre tragiche e terribili, e tante altre si avvicenderanno: "todo cambia". Di questi grandi eventi però a noi è concessa soltanto una parte, solo un dettaglio. La tv, la radio e sui giornali non passa altro che UNA PARTE DELLA REALTA’, UNA PARTE DELLA VERITA’, molto spesso gia interpretata. Questi dettagli, sono stati per me la fonte di ispirazione di questo lavoro. In tutta sincerità, inizialmente non avevo molta voglia di iniziare un'altra esperienza. Erano molte le riflessioni che facevo sulla necessità di dare alle stampe un'altro CD: Ci sono troppi CD in giro? Non ne intravedevo l'utilità? O forse stavo attraversando un periodo di "crisi"? Di ragioni ce ne sono tante, e se vado avanti entro inevitabilmente nella polemica, e me ne guardo bene dal farlo.
Molte di queste simili menate, nell'arco di un mezzo decennio, mi hanno preso la testa e nel frattempo il mio raccoglitore di musiche si ingrossava mese dopo mese. Mi chiedevo del perché continuassi a scrivere musiche, se non mi interessava registrarle……! ! ? ? Inizialmente pensavo di dedicare il lavoro all’Africa, non ci sono mai stato, ma il mio amore per “il continente” è molto grande. Il primo brano del cd, Abakwa, è infatti dedicato ad essa. L'abakwà è una religione animista proveniente dalla Nigeria, portata nelle Americhe durante la tratta degli schiavi tra il XVI e il XIX secolo, insieme ad altre religioni come: la Santeria, il Candomblè il Palomonte, ecc. Queste religioni con i loro riti primitivi a carattere musicale si sposano in maniera particolarmente originale con il Cristianesimo e con la musica di derivazione europea già praticata nelle americhe, trovando nuova linfa vitale. L’abakwa è anche un pattern ritmico in 12/8 molto usato in America latina, in cui una pulsazione ritmica di quattro tempi si sovrappone ad' una in tre tempi. Il secondo, Without log, è dedicato ad Ornette. L’amore per il maestro dell’armolodia è sempre stato presente nella mia vita, e più passano gli anni più diventa indispensabile. Il terzo, Moonlight, è una mia rappresentazione della “luce della luna”. Mi piace pensare che la luna irradi luce nella notte, a ricordo del fatto che anche nelle tenebre possiamo trovare uno spiraglio di luce.....quando pensiamo di aver perduto tutto, basta guardarsi intorno, c’è sempre qualcosa che è lì per noi. Il quarto, A frimelos like Pierluigi, è dedicato ad un carissimo amico che vicino al quarto di secolo di vita, decide di non condividere più con noi questa esistenza terrena. Il quinto, the Shaman, è dedicato alla preghiera degli sciamani. “Quando un profeta è ispirato, perde conoscenza, il pensiero svanisce e abbandona la fortezza dell'anima, ma lo Spirito Divino vi si è introdotto e vi ha preso dimora e ciò farà risuonare tutti i suoi organi perché l'uomo possa esprimere chiaramente ciò che gli suggerisce lo spirito”. Questa citazione di Filone del primo secolo dopo Cristo esprime molto chiaramente il percorso sciamanico. Il sesto, Ramì Al Dourrà: Qualche anno fa sui telegiornali e giornali di tutto il mondo è passata un’immagine agghiacciante: Un bambino nella striscia di gaza che si riparava dalle pallottole dietro suo padre, ed entrambi dietro un vecchio e arruginito bidone di petrolio. Il bambino purtroppo fu colpito in pieno da una di quelle pallottole. Si chiamava: Rami Al Dourrà. Il settimo, è dedicato a tutti i politici presuntuosi, come i loro discorsi. Ne ho letti ed ascoltati quanto basta per farmi un’idea di quanto almeno l’80 per cento siano tendenziosi, pretenziosi e falsi, uno schiaffo morale all’intelligenza pubblica. L’ottavo, è dedicato a Sole e Baleno, la loro storia mi ha profondamente toccato. Il nono, è semplicemente una preghiera. Buon ascolto. (Enzo Lanzo)
Roberto Ottaviano soprano sax, alto
Giovanni Maier double bass
Lauro Rossi trombone
Giorgio Vendola double bass on “The Shaman”
Negli ultimi decenni tanto è successo, cose veramente importanti, belle, ed altre tragiche e terribili, e tante altre si avvicenderanno: "todo cambia". Di questi grandi eventi però a noi è concessa soltanto una parte, solo un dettaglio. La tv, la radio e sui giornali non passa altro che UNA PARTE DELLA REALTA’, UNA PARTE DELLA VERITA’, molto spesso gia interpretata. Questi dettagli, sono stati per me la fonte di ispirazione di questo lavoro. In tutta sincerità, inizialmente non avevo molta voglia di iniziare un'altra esperienza. Erano molte le riflessioni che facevo sulla necessità di dare alle stampe un'altro CD: Ci sono troppi CD in giro? Non ne intravedevo l'utilità? O forse stavo attraversando un periodo di "crisi"? Di ragioni ce ne sono tante, e se vado avanti entro inevitabilmente nella polemica, e me ne guardo bene dal farlo.
Molte di queste simili menate, nell'arco di un mezzo decennio, mi hanno preso la testa e nel frattempo il mio raccoglitore di musiche si ingrossava mese dopo mese. Mi chiedevo del perché continuassi a scrivere musiche, se non mi interessava registrarle……! ! ? ? Inizialmente pensavo di dedicare il lavoro all’Africa, non ci sono mai stato, ma il mio amore per “il continente” è molto grande. Il primo brano del cd, Abakwa, è infatti dedicato ad essa. L'abakwà è una religione animista proveniente dalla Nigeria, portata nelle Americhe durante la tratta degli schiavi tra il XVI e il XIX secolo, insieme ad altre religioni come: la Santeria, il Candomblè il Palomonte, ecc. Queste religioni con i loro riti primitivi a carattere musicale si sposano in maniera particolarmente originale con il Cristianesimo e con la musica di derivazione europea già praticata nelle americhe, trovando nuova linfa vitale. L’abakwa è anche un pattern ritmico in 12/8 molto usato in America latina, in cui una pulsazione ritmica di quattro tempi si sovrappone ad' una in tre tempi. Il secondo, Without log, è dedicato ad Ornette. L’amore per il maestro dell’armolodia è sempre stato presente nella mia vita, e più passano gli anni più diventa indispensabile. Il terzo, Moonlight, è una mia rappresentazione della “luce della luna”. Mi piace pensare che la luna irradi luce nella notte, a ricordo del fatto che anche nelle tenebre possiamo trovare uno spiraglio di luce.....quando pensiamo di aver perduto tutto, basta guardarsi intorno, c’è sempre qualcosa che è lì per noi. Il quarto, A frimelos like Pierluigi, è dedicato ad un carissimo amico che vicino al quarto di secolo di vita, decide di non condividere più con noi questa esistenza terrena. Il quinto, the Shaman, è dedicato alla preghiera degli sciamani. “Quando un profeta è ispirato, perde conoscenza, il pensiero svanisce e abbandona la fortezza dell'anima, ma lo Spirito Divino vi si è introdotto e vi ha preso dimora e ciò farà risuonare tutti i suoi organi perché l'uomo possa esprimere chiaramente ciò che gli suggerisce lo spirito”. Questa citazione di Filone del primo secolo dopo Cristo esprime molto chiaramente il percorso sciamanico. Il sesto, Ramì Al Dourrà: Qualche anno fa sui telegiornali e giornali di tutto il mondo è passata un’immagine agghiacciante: Un bambino nella striscia di gaza che si riparava dalle pallottole dietro suo padre, ed entrambi dietro un vecchio e arruginito bidone di petrolio. Il bambino purtroppo fu colpito in pieno da una di quelle pallottole. Si chiamava: Rami Al Dourrà. Il settimo, è dedicato a tutti i politici presuntuosi, come i loro discorsi. Ne ho letti ed ascoltati quanto basta per farmi un’idea di quanto almeno l’80 per cento siano tendenziosi, pretenziosi e falsi, uno schiaffo morale all’intelligenza pubblica. L’ottavo, è dedicato a Sole e Baleno, la loro storia mi ha profondamente toccato. Il nono, è semplicemente una preghiera. Buon ascolto. (Enzo Lanzo)
RECENSIONI
Radio Pololare salento - Galati
Boastful Speeches” è il nuovo disco del batterista Enzo Lanzo. I riferimenti musicali, i contesti in cui il musicista è cresciuto,appartengono al jazz,cioè alla musica dei nero-americani. Ma, da sempre,Enzo Lanzo ha tratto ispirazione dalle più varie situazioni musicali e sociali. C’è il jazz nel suo disco,certo, e ci sono quindi i poliritmi(una caratteristica di tutta la musica africana) in un brano come “Abakwa”,così come c’è la memoria delle ballad nell’affascinante “Moonlight”,ma c’è molto altro:la passione per la ricerca della libertà espressiva di Ornette Coleman(“Without Log”);il ricordo in musica di un amico,della sua malinconia e frenesia,in “A Frimelos Like Pierluigi”. (Galati, Radio Popolare Salento)
RAI Radio Tre "Battiti" Pino Saulo
Molto interessante il lavoro del batterista Enzo Lanzo "Boastful Speeches" pubblicato dall'etichetta Terre Sommerse. Il batterista che firma tutti i brani tranne "The Shaman" accompagnato da Roberto Ottaviano e Giorgio Vendola, si muove all'interno di una serie di influenze diverse tutte quante dichiarate, come nel caso di "Without Log" dedicato ad Ornette Coleman. Egli si circonda di ottimi musicisti: Roberto Ottaviano al Sax alto e soprano, Lauro Rossi, trombone e Giovanni Maier al contrabbasso.
Radio Popolare "Admin"
"Boastful Speeches" è il nuovo disco del batterista Enzo Lanzo. I riferimenti musicali, i contesti in cui il musicista è cresciuto, appartengono al jazz, cioè alla musica dei nero-americani. Ma, da sempre, Enzo Lanzo ha tratto ispirazione dalle più varie situazioni musicali e sociali. C'è il jazz nel suo disco, certo, e ci sono quindi i poliritmi (una caratteristica di tutta la musica africana) in un brano come "Abakwa", così come c'è la memoria delle ballad nell'affascinante "Moonlight", ma c'è molto altro: la passione per la ricerca della libertà espressiva di Ornette Coleman ("Without Log"); il ricordo in musica di un amico, della sua malinconia e frenesia, in "A Frimelos Like Pierluigi". Le rimembranze di Enzo Lanzo, le sue ispirazioni, sono a volte nascoste in vere e proprie piaghe, segni nella carne di dolori non rimossi. E' il caso di "Rami Al Dorrà", il bambino palestinese ucciso dai soldati israeliani mentre cercava un qualche riparo insieme al padre. L'apice del disco è forse in "Mr. Pop", un brano ispirato alla vicenda di Sole e Baleno, lei argentina e lui italiano:due anarchici morti suicidi (questa è la verità giudiziaria, con tutti i dubbi che ne seguono) nel 1998. Lanzo declama, urla, utilizzando un megafono, un testo da lui composto, su una sorta di marcia funebre eseguita dalla banda di Fragagnano: ad essere andate in frantumi non sono solo le vite di Sole e Baleno, ma sembrano aver fatto la stessa fine anche le loro idee, le utopie. Con Enzo Lanzo, Roberto Ottaviano ai saxes, Lauro Rossi al trombone e Giovanni Maier al contrabbasso.
www.lisolachenoncera.it Alberto Bazzurro
Come già fece lo stesso Mulligan sostituendo Chet Baker con Bob Brookmeyer, la tromba cede il posto a un trombone (Lauro Rossi) in Boastful Speeches (Jèi) del batterista e percussionista pugliese Enzo Lanzo, con Roberto Ottaviano ai sassofoni e Giovanni Maier al contrabbasso. Lanzo, che già in passato si era rivelato musicista di talento riproponendosi poi fin troppo di rado, vi inserisce otto sue composizioni, mentre la nona (in realtà la quinta), The Shaman, è un'improvvisazione a tre con Ottaviano e Giorgio Vendola che rileva Maier. Globalmente, ne vien fuori un album di sicuro spessore, aperto e comunicativo per quanto mai pedissequo. Lo illumina, in primis, il limpido sopranismo di Ottaviano (ma ognuno fa in pieno la sua parte, anche se il contrabbasso di Maier ha qua e là un timbro un po' troppo metallico, come sotto vuoto), specie in Without Iog, vagamente à la Lacy, e in Moonlight, solenne, concentrato, quasi liturgico. Ciò detto, non può non sorprendere che l'incisione risalga niente meno che al 2003, e sia quindi rimasta in un cassetto per ben cinque anni!
Radio Pololare salento - Galati
Boastful Speeches” è il nuovo disco del batterista Enzo Lanzo. I riferimenti musicali, i contesti in cui il musicista è cresciuto,appartengono al jazz,cioè alla musica dei nero-americani. Ma, da sempre,Enzo Lanzo ha tratto ispirazione dalle più varie situazioni musicali e sociali. C’è il jazz nel suo disco,certo, e ci sono quindi i poliritmi(una caratteristica di tutta la musica africana) in un brano come “Abakwa”,così come c’è la memoria delle ballad nell’affascinante “Moonlight”,ma c’è molto altro:la passione per la ricerca della libertà espressiva di Ornette Coleman(“Without Log”);il ricordo in musica di un amico,della sua malinconia e frenesia,in “A Frimelos Like Pierluigi”. (Galati, Radio Popolare Salento)
RAI Radio Tre "Battiti" Pino Saulo
Molto interessante il lavoro del batterista Enzo Lanzo "Boastful Speeches" pubblicato dall'etichetta Terre Sommerse. Il batterista che firma tutti i brani tranne "The Shaman" accompagnato da Roberto Ottaviano e Giorgio Vendola, si muove all'interno di una serie di influenze diverse tutte quante dichiarate, come nel caso di "Without Log" dedicato ad Ornette Coleman. Egli si circonda di ottimi musicisti: Roberto Ottaviano al Sax alto e soprano, Lauro Rossi, trombone e Giovanni Maier al contrabbasso.
Radio Popolare "Admin"
"Boastful Speeches" è il nuovo disco del batterista Enzo Lanzo. I riferimenti musicali, i contesti in cui il musicista è cresciuto, appartengono al jazz, cioè alla musica dei nero-americani. Ma, da sempre, Enzo Lanzo ha tratto ispirazione dalle più varie situazioni musicali e sociali. C'è il jazz nel suo disco, certo, e ci sono quindi i poliritmi (una caratteristica di tutta la musica africana) in un brano come "Abakwa", così come c'è la memoria delle ballad nell'affascinante "Moonlight", ma c'è molto altro: la passione per la ricerca della libertà espressiva di Ornette Coleman ("Without Log"); il ricordo in musica di un amico, della sua malinconia e frenesia, in "A Frimelos Like Pierluigi". Le rimembranze di Enzo Lanzo, le sue ispirazioni, sono a volte nascoste in vere e proprie piaghe, segni nella carne di dolori non rimossi. E' il caso di "Rami Al Dorrà", il bambino palestinese ucciso dai soldati israeliani mentre cercava un qualche riparo insieme al padre. L'apice del disco è forse in "Mr. Pop", un brano ispirato alla vicenda di Sole e Baleno, lei argentina e lui italiano:due anarchici morti suicidi (questa è la verità giudiziaria, con tutti i dubbi che ne seguono) nel 1998. Lanzo declama, urla, utilizzando un megafono, un testo da lui composto, su una sorta di marcia funebre eseguita dalla banda di Fragagnano: ad essere andate in frantumi non sono solo le vite di Sole e Baleno, ma sembrano aver fatto la stessa fine anche le loro idee, le utopie. Con Enzo Lanzo, Roberto Ottaviano ai saxes, Lauro Rossi al trombone e Giovanni Maier al contrabbasso.
www.lisolachenoncera.it Alberto Bazzurro
Come già fece lo stesso Mulligan sostituendo Chet Baker con Bob Brookmeyer, la tromba cede il posto a un trombone (Lauro Rossi) in Boastful Speeches (Jèi) del batterista e percussionista pugliese Enzo Lanzo, con Roberto Ottaviano ai sassofoni e Giovanni Maier al contrabbasso. Lanzo, che già in passato si era rivelato musicista di talento riproponendosi poi fin troppo di rado, vi inserisce otto sue composizioni, mentre la nona (in realtà la quinta), The Shaman, è un'improvvisazione a tre con Ottaviano e Giorgio Vendola che rileva Maier. Globalmente, ne vien fuori un album di sicuro spessore, aperto e comunicativo per quanto mai pedissequo. Lo illumina, in primis, il limpido sopranismo di Ottaviano (ma ognuno fa in pieno la sua parte, anche se il contrabbasso di Maier ha qua e là un timbro un po' troppo metallico, come sotto vuoto), specie in Without Iog, vagamente à la Lacy, e in Moonlight, solenne, concentrato, quasi liturgico. Ciò detto, non può non sorprendere che l'incisione risalga niente meno che al 2003, e sia quindi rimasta in un cassetto per ben cinque anni!