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IL MIO PAESE - Massimiliano D'ambrosio
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Alcune recensioni de "Il Mio Paese" (2006)Da MusicMap.it
di Andrea Rossi
Massimiliano D'Ambrosio "Il Mio Paese" (2006 )
Un disco delizioso. Solo questo da dire: un disco delizioso. Saranno tre parole semplici, sarà una frase banale, spesso abusata: ma è tutto qui, in sole tre parole c'è tutto questo disco. 'Il mio paese' è un album spiazzante, di una bellezza infinita, alla fine del quale non puoi che spingere nuovamente 'play' e ricominciare daccapo il viaggio. Massimiliano D'Ambrosio ha realizzato un'opera che rasenta la perfezione, un figlio perfetto, una splendida successione di parole e musiche senza cedimenti, senza fronzoli, senza nei. Non sto minimamente esagerando, non ho preso mazzette, non sono ubriaco. Raramente sono rimasto così profondamente colpito da un disco, ed era successo solo davanti ad album autenticamente grandi e di autori autenticamente grandi: non faccio nomi perchè Massimiliano D'Ambrosio è solo Massimiliano D'Ambrosio, qualsiasi paragone sarebbe fuori luogo. Se l'attuale, chiusa situazione musicale dovesse portare a lasciare D'Ambrosio ai margini delle classifiche, se quest'autore non divenisse celebre come merita (al 100%), saremo davanti ad un'ingiustizia di proporzioni epiche. Mi auguro che non sarà così. Questa è musica d'autore nella sua accezione più pura, con una cura musicale estrema, sia in fase compositiva che d'arrangiamento, e con una ricerca testuale a tratti addirittura eccelsa. Romano, classe ’72, viene anche lui dallo storico Folkstudio, e si aggiudicato tra gli altri il premio per il miglior testo alla IV edizione della rassegna di musica d’autore 'Scrivendo Canzoni' con il brano 'La via sul porticciolo' (presente in quest'album), il cui testo è liberamente ispirato ad una poesia di Lawrence Ferlinghetti. In questo cd si trova anche 'Il Poeta', canzone il cui testo è tratto da una poesia di Stefano Benni. Cercate questo disco, fatelo per voi stessi: vi migliorerà la vita.
Da Smemoranda.it
Com'è profondo il mare. Novità e ripescaggi musicali
a cura di: L'Alligatore
14 dicembre 2006
Massimiliano D’Ambrosio, Il mio paese
E' un buon periodo per l’esordio di nuovi cantautori. Sarà per la felice imitazione gucciniana del buon Crozza, sarà per una questione di corsi e ricorsi storici, ma in questi ultimi tempi me ne sono giunti alle orecchie parecchi. Uno di questi è D’Ambrosio, trentaquattrenne romano di scuola Folkstudio al suo primo cd.
D’Ambrosio, più che al citato Guccini o ai De Gregori Venditti, passati come lui (qualche decennio prima) nello storico locale capitolino, ricorda De André.
Non è solo per il pezzo presente nel cd ispirato da una poesia di E.L.Masters, o per quello tratto da una lirica del poeta libertario Ferlinghetti, ma è per il suo modo di proporre temi civili unendoli al grottesco della vita con molta libertà.
Basta ascoltare la title-track grondante indignazione, ritratto al vetriolo della nostra Italia (Io vengo da un paese di guardie/la fiamma e l’onore/ti sparano in fronte/se hai l’estintore), o certi momenti sensuali come Angelina, cruda fotografia di una prostituta con fisarmonica e chitarra, o come La sposa infedele
Con questo non voglio caricare D’Ambrosio di eccessive responsabilità (ecco il nuovo De André!), ma solo segnalare delle belle analogie.
Attendo il secondo annunciato cd per conferme.
Il mio paese – PianoB Records/Terre Sommerse/Interbeat, 2006
Da Recensito.net
di Andrea Direnzo
Massimiliano D'Ambrosio "Il Mio Paese" (2006 )
Poesia e canzone, musica e parole. Questo ciò che è alla base dell’universo di Massimiliano D’Ambrosio e del suo album d’esordio “Il mio paese”, su cui è necessario soffermarsi a dire qualcosa. Cantautore romano, ha cominciato a suonare nel celebre Folk Studio (mitico locale della capitale dove hanno mosso i primi passi artisti del calibro di De Gregori, Venditti, Locasciulli) indirizzando la sua ricerca artistica e musicale in un’unica direzione, quella della canzone d’autore. La connotazione poetica, fortemente presente in tutte le canzoni del disco, lo è particolarmente in “La sposa infedele”, “La via sul porticciolo” e “L’ignoto”, liberamente tratte da poesie di Garcia Lorca, Ferlinghetti e Masters. Altre canzoni a cui dedicare un ascolto particolare, sono “Il poeta”, musicata su versi dell’omonima poesia di Stefano Benni e ancora “La morte apparente” con il testo tratto da una poesia popolare calabrese. Tutti gli altri brani, tra cui segnalare “La nave”, “E’ tornato” e “Angelina”, sono scritti e musicati da D’Ambrosio che riesce a dar musica e suono a ogni singola parola, spaziando con incredibile naturalezza dalla musica popolare al jazz, dal rock alla ballata, dimostrando versatilità e capacità. La sua vocalità asciutta ed essenziale, riesce a comunicare e a esprimersi in maniera epica, marcata caratteristica di cantautori come De Andrè e i già citati De Gregori e Locasciulli. Ottimi i musicisti intervenuti alla realizzazione del disco, in particolare le brave vocalist Nora Tigges Mazzone e Elisa Siragusano. Belle le foto di copertina e quelle interne di Andrea Curati e Luigi Colasanti Antonelli. La canzone d’autore italiana, da molti ritenuta in crisi, può così ben sperare. Basta solo accorgersi di un artista come Massimiliano D’Ambrosio.
Da Italianissima.net
di Alberto Barina
Massimiliano D'Ambrosio "Il Mio Paese" (2006 )
Una forte connotazione poetica sta all'origine dei dodici brani che compongono questo cd di Massimiliano D'Ambrosio. Musicalmente si spazia da ritmi assoggettabili alla musica popolare ("La nave", "La morte apparente"), al jazz ("L'avvocato"), al rock ("Il mio paese"; "E' tornato").
Sono cinque i brani che traggono libera ispirazione da poesie di noti autori, tra questi Garcia Lorca in "La sposa infedele" con una bellissima introduzione vocale di Nora Tigges Mazzone; "La via sul porticciolo" il cui già solo il titolo rievoca paesaggi Montaliani, ma che si rifà invece ad uno scritto di L. Ferlinghetti; "L'ignoto", nel cui testo prende corpo, voce, la figura e la storia rassegnata del milite ignoto, testo ispirato da una poesia di E. L. Masters.
Con "Il poeta", Massimiliano sceglie di musicare i versi di Stefano Benni, tratti da "Prima o poi l'amore arriva" dello stesso autore, e che attraverso tutta una serie di immagini molto lucide e reali cercano di connotare la figura spesso imprendibile del poeta. ("Il poeta è un ammalato, colitico asmatico, scontroso, ombroso…guai a chiamarlo poeta).
Il brano "L'avvocato", nonostante il sincopato jazz, ha la stessa forza di quelle canzoni di De Andrè che poeticamente indagavano attorno alla figura dell'uomo come "Un giudice", "Un blasfemo", "Il bombarolo".
"La nave", il brano d'apertura, ci parla di storie di clandestini e di naufragi, tanto da poter sembrare perfetto anche per le corde di un altro giovane cantautore nostrano: Luca Bassanese.
Ne "Il mio paese" le chitarre stridono e tagliano, per accogliere la voce di un uomo, di molti uomini scappati da un paese…di ragni…di sabbia…di nebbie e fantasmi.
L'ultimo brano "La morte apparente", cantato in dialetto si rifà ad una poesia popolare calabrese. Attraverso le sue canzoni, Massimiliano sceglie di parlarci degli emarginati, degli sconfitti dal grande circo della vita, ed ecco che ancora si delinea la figura del mendicante ne "Il vino", della meretrice in "Angelina" e forse di una bimba che troppo presto ha conosciuto l'amore: "Palla, pallina".
Da RadioCoop.it
Massimiliano D`Ambrosio calca la scena cantautorale da anni , ha incominciato a suonare nel mitico Folk Studio di Roma nel 94 e ha proseguito tra festivals , concerti e riconoscimenti nell`ambito della canzone d`autore.
Canzone d`autore protagonista assoluta dell`album d`esordio dove è in particolare De Andrè a fare da principale riferimento (ascoltare ad esempio la conclusiva "La morte apparente" che rieccheggia i toni e i ritmi di "Volta la carta" o "La sposa infedele") ma dove si colgono anche le influenze di De Gregori o Paolo Conte (non a caso..."L`avvocato" dall`impeto jazz swing).
"Il poeta" musica un testo di Stefano Benni , "Il mio paese" si immerge in atmosfere marcatamente rock .
Un album solido ed interessante che visualizza al meglio il mondo di Massimiliano D`Ambrosio sottolineandone tra l`altro l`acuta poetica (altri brani sono tratti da poesie di Gracia Lorca e Ferlinghetti ad esempio) e una musicalità estremamente matura.
Da Rockshock.it
di Michele Venturini
Quella di Massimiliano D’Ambrosio è una voce nuova e innovativa nel panorama contemporaneo della canzone italiana. Nel 1994 lo troviamo al Folkstudio di Roma, quello di Venditti e di De Gregori agli inizi della loro carriera, e questi cantautori li troviamo intessuti nelle melodie di questo musicista che nasce a Roma nel 1972 e a Roma vive tuttora.
Un artista giovane ma già abituato ai concerti; negli anni novanta inizia a portare le proprie canzoni alla manifestazione ‘Enzimi’ e al festival Cant’autore.
Nel frattempo apre i concerti dei cantautori Nicola Pietrangeli e di Daniele Sepe.
Il momento in cui inizia il successo per questo giovane, è quando La via sul porticciolo, un rilassante insieme ritmico, fa conoscere il cantautore romano al grande pubblico anche grazie alla visibilità guadagnata attraverso Radio 1 music club. I brani di questo Cd, co-prodotto dallo stesso D’Ambrosio, scorrono armonici, ben equilibrati nelle sonorità principalmente acustiche.
Inizia con un brano dalle armonie acustiche e il fraseggio è ben scandito, per passare ad una ballata sincopata che ricorda “il giudice”, brano famoso di un grande scomparso De Andrè del tempo che è stato. Il Poeta, invece, ha il testo scritto da Stefano Benni.
Sono brani originali, con l’uso di uno svisato al sax e di un pianoforte che arricchiscono il tessuto sonoro che vede la presenza della chitarra suonata da D’Ambrosio.
Un tentaivo assai riuscito, quindi, di coniugare l'impegno della canzone d'autore con la facilità d'ascolto del pop, senza mai cadere nella seriosità dell'una o nella banalità dell'altro.
di Andrea Rossi
Massimiliano D'Ambrosio "Il Mio Paese" (2006 )
Un disco delizioso. Solo questo da dire: un disco delizioso. Saranno tre parole semplici, sarà una frase banale, spesso abusata: ma è tutto qui, in sole tre parole c'è tutto questo disco. 'Il mio paese' è un album spiazzante, di una bellezza infinita, alla fine del quale non puoi che spingere nuovamente 'play' e ricominciare daccapo il viaggio. Massimiliano D'Ambrosio ha realizzato un'opera che rasenta la perfezione, un figlio perfetto, una splendida successione di parole e musiche senza cedimenti, senza fronzoli, senza nei. Non sto minimamente esagerando, non ho preso mazzette, non sono ubriaco. Raramente sono rimasto così profondamente colpito da un disco, ed era successo solo davanti ad album autenticamente grandi e di autori autenticamente grandi: non faccio nomi perchè Massimiliano D'Ambrosio è solo Massimiliano D'Ambrosio, qualsiasi paragone sarebbe fuori luogo. Se l'attuale, chiusa situazione musicale dovesse portare a lasciare D'Ambrosio ai margini delle classifiche, se quest'autore non divenisse celebre come merita (al 100%), saremo davanti ad un'ingiustizia di proporzioni epiche. Mi auguro che non sarà così. Questa è musica d'autore nella sua accezione più pura, con una cura musicale estrema, sia in fase compositiva che d'arrangiamento, e con una ricerca testuale a tratti addirittura eccelsa. Romano, classe ’72, viene anche lui dallo storico Folkstudio, e si aggiudicato tra gli altri il premio per il miglior testo alla IV edizione della rassegna di musica d’autore 'Scrivendo Canzoni' con il brano 'La via sul porticciolo' (presente in quest'album), il cui testo è liberamente ispirato ad una poesia di Lawrence Ferlinghetti. In questo cd si trova anche 'Il Poeta', canzone il cui testo è tratto da una poesia di Stefano Benni. Cercate questo disco, fatelo per voi stessi: vi migliorerà la vita.
Da Smemoranda.it
Com'è profondo il mare. Novità e ripescaggi musicali
a cura di: L'Alligatore
14 dicembre 2006
Massimiliano D’Ambrosio, Il mio paese
E' un buon periodo per l’esordio di nuovi cantautori. Sarà per la felice imitazione gucciniana del buon Crozza, sarà per una questione di corsi e ricorsi storici, ma in questi ultimi tempi me ne sono giunti alle orecchie parecchi. Uno di questi è D’Ambrosio, trentaquattrenne romano di scuola Folkstudio al suo primo cd.
D’Ambrosio, più che al citato Guccini o ai De Gregori Venditti, passati come lui (qualche decennio prima) nello storico locale capitolino, ricorda De André.
Non è solo per il pezzo presente nel cd ispirato da una poesia di E.L.Masters, o per quello tratto da una lirica del poeta libertario Ferlinghetti, ma è per il suo modo di proporre temi civili unendoli al grottesco della vita con molta libertà.
Basta ascoltare la title-track grondante indignazione, ritratto al vetriolo della nostra Italia (Io vengo da un paese di guardie/la fiamma e l’onore/ti sparano in fronte/se hai l’estintore), o certi momenti sensuali come Angelina, cruda fotografia di una prostituta con fisarmonica e chitarra, o come La sposa infedele
Con questo non voglio caricare D’Ambrosio di eccessive responsabilità (ecco il nuovo De André!), ma solo segnalare delle belle analogie.
Attendo il secondo annunciato cd per conferme.
Il mio paese – PianoB Records/Terre Sommerse/Interbeat, 2006
Da Recensito.net
di Andrea Direnzo
Massimiliano D'Ambrosio "Il Mio Paese" (2006 )
Poesia e canzone, musica e parole. Questo ciò che è alla base dell’universo di Massimiliano D’Ambrosio e del suo album d’esordio “Il mio paese”, su cui è necessario soffermarsi a dire qualcosa. Cantautore romano, ha cominciato a suonare nel celebre Folk Studio (mitico locale della capitale dove hanno mosso i primi passi artisti del calibro di De Gregori, Venditti, Locasciulli) indirizzando la sua ricerca artistica e musicale in un’unica direzione, quella della canzone d’autore. La connotazione poetica, fortemente presente in tutte le canzoni del disco, lo è particolarmente in “La sposa infedele”, “La via sul porticciolo” e “L’ignoto”, liberamente tratte da poesie di Garcia Lorca, Ferlinghetti e Masters. Altre canzoni a cui dedicare un ascolto particolare, sono “Il poeta”, musicata su versi dell’omonima poesia di Stefano Benni e ancora “La morte apparente” con il testo tratto da una poesia popolare calabrese. Tutti gli altri brani, tra cui segnalare “La nave”, “E’ tornato” e “Angelina”, sono scritti e musicati da D’Ambrosio che riesce a dar musica e suono a ogni singola parola, spaziando con incredibile naturalezza dalla musica popolare al jazz, dal rock alla ballata, dimostrando versatilità e capacità. La sua vocalità asciutta ed essenziale, riesce a comunicare e a esprimersi in maniera epica, marcata caratteristica di cantautori come De Andrè e i già citati De Gregori e Locasciulli. Ottimi i musicisti intervenuti alla realizzazione del disco, in particolare le brave vocalist Nora Tigges Mazzone e Elisa Siragusano. Belle le foto di copertina e quelle interne di Andrea Curati e Luigi Colasanti Antonelli. La canzone d’autore italiana, da molti ritenuta in crisi, può così ben sperare. Basta solo accorgersi di un artista come Massimiliano D’Ambrosio.
Da Italianissima.net
di Alberto Barina
Massimiliano D'Ambrosio "Il Mio Paese" (2006 )
Una forte connotazione poetica sta all'origine dei dodici brani che compongono questo cd di Massimiliano D'Ambrosio. Musicalmente si spazia da ritmi assoggettabili alla musica popolare ("La nave", "La morte apparente"), al jazz ("L'avvocato"), al rock ("Il mio paese"; "E' tornato").
Sono cinque i brani che traggono libera ispirazione da poesie di noti autori, tra questi Garcia Lorca in "La sposa infedele" con una bellissima introduzione vocale di Nora Tigges Mazzone; "La via sul porticciolo" il cui già solo il titolo rievoca paesaggi Montaliani, ma che si rifà invece ad uno scritto di L. Ferlinghetti; "L'ignoto", nel cui testo prende corpo, voce, la figura e la storia rassegnata del milite ignoto, testo ispirato da una poesia di E. L. Masters.
Con "Il poeta", Massimiliano sceglie di musicare i versi di Stefano Benni, tratti da "Prima o poi l'amore arriva" dello stesso autore, e che attraverso tutta una serie di immagini molto lucide e reali cercano di connotare la figura spesso imprendibile del poeta. ("Il poeta è un ammalato, colitico asmatico, scontroso, ombroso…guai a chiamarlo poeta).
Il brano "L'avvocato", nonostante il sincopato jazz, ha la stessa forza di quelle canzoni di De Andrè che poeticamente indagavano attorno alla figura dell'uomo come "Un giudice", "Un blasfemo", "Il bombarolo".
"La nave", il brano d'apertura, ci parla di storie di clandestini e di naufragi, tanto da poter sembrare perfetto anche per le corde di un altro giovane cantautore nostrano: Luca Bassanese.
Ne "Il mio paese" le chitarre stridono e tagliano, per accogliere la voce di un uomo, di molti uomini scappati da un paese…di ragni…di sabbia…di nebbie e fantasmi.
L'ultimo brano "La morte apparente", cantato in dialetto si rifà ad una poesia popolare calabrese. Attraverso le sue canzoni, Massimiliano sceglie di parlarci degli emarginati, degli sconfitti dal grande circo della vita, ed ecco che ancora si delinea la figura del mendicante ne "Il vino", della meretrice in "Angelina" e forse di una bimba che troppo presto ha conosciuto l'amore: "Palla, pallina".
Da RadioCoop.it
Massimiliano D`Ambrosio calca la scena cantautorale da anni , ha incominciato a suonare nel mitico Folk Studio di Roma nel 94 e ha proseguito tra festivals , concerti e riconoscimenti nell`ambito della canzone d`autore.
Canzone d`autore protagonista assoluta dell`album d`esordio dove è in particolare De Andrè a fare da principale riferimento (ascoltare ad esempio la conclusiva "La morte apparente" che rieccheggia i toni e i ritmi di "Volta la carta" o "La sposa infedele") ma dove si colgono anche le influenze di De Gregori o Paolo Conte (non a caso..."L`avvocato" dall`impeto jazz swing).
"Il poeta" musica un testo di Stefano Benni , "Il mio paese" si immerge in atmosfere marcatamente rock .
Un album solido ed interessante che visualizza al meglio il mondo di Massimiliano D`Ambrosio sottolineandone tra l`altro l`acuta poetica (altri brani sono tratti da poesie di Gracia Lorca e Ferlinghetti ad esempio) e una musicalità estremamente matura.
Da Rockshock.it
di Michele Venturini
Quella di Massimiliano D’Ambrosio è una voce nuova e innovativa nel panorama contemporaneo della canzone italiana. Nel 1994 lo troviamo al Folkstudio di Roma, quello di Venditti e di De Gregori agli inizi della loro carriera, e questi cantautori li troviamo intessuti nelle melodie di questo musicista che nasce a Roma nel 1972 e a Roma vive tuttora.
Un artista giovane ma già abituato ai concerti; negli anni novanta inizia a portare le proprie canzoni alla manifestazione ‘Enzimi’ e al festival Cant’autore.
Nel frattempo apre i concerti dei cantautori Nicola Pietrangeli e di Daniele Sepe.
Il momento in cui inizia il successo per questo giovane, è quando La via sul porticciolo, un rilassante insieme ritmico, fa conoscere il cantautore romano al grande pubblico anche grazie alla visibilità guadagnata attraverso Radio 1 music club. I brani di questo Cd, co-prodotto dallo stesso D’Ambrosio, scorrono armonici, ben equilibrati nelle sonorità principalmente acustiche.
Inizia con un brano dalle armonie acustiche e il fraseggio è ben scandito, per passare ad una ballata sincopata che ricorda “il giudice”, brano famoso di un grande scomparso De Andrè del tempo che è stato. Il Poeta, invece, ha il testo scritto da Stefano Benni.
Sono brani originali, con l’uso di uno svisato al sax e di un pianoforte che arricchiscono il tessuto sonoro che vede la presenza della chitarra suonata da D’Ambrosio.
Un tentaivo assai riuscito, quindi, di coniugare l'impegno della canzone d'autore con la facilità d'ascolto del pop, senza mai cadere nella seriosità dell'una o nella banalità dell'altro.